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mercoledì 9 aprile 2014
Girelle: uno sfizio per grandi e piccini
Mi capita di notare che durante le festività gli adulti sono spesso indaffarati nella preparazione di elaborati piatti.
La Pasqua si sta avvicinando e inizio a sentire nell'aria i profumi dei nostri piatti pasquali, dalle mie parti sento odor di pastiera, casatiello e torte rustiche. I piatti della nostra tradizione sono di solito molto speziati e dai sapori forti che poco si sposano con i gusti dei bambini.
Le mamme spesso sono costrette ad elaborare menù alternativi per soddisfare i loro bambini e questo potrebbe essere doppiamente stancante.
Per rendere meno faticoso il compito alle mamme e rendere felici i bambini propongo queste sfiziose girelle, che vedrete andranno giù una dopo l'altra, per la gioia di grandi e piccini.
Girelle rustiche:
500 g. di farina 0
250 ml di latte tiepido
1 cucchiaino di zucchero
12 g. di sale
20 g. di burro
un cubetto di lievito di birra
1 uovo per spennellare
Ripieno:
speck o prosciutto cotto q. b.
scamorza q.b.
Disponete, sulla spianatoia, la farina a fontana, al centro inserite metà latte tiepido in cui avrete sciolto il cubetto di lievito, lo zucchero, il burro morbido, in un'angolo della fontana il sale.
mercoledì 27 novembre 2013
I bambini e i calamari ripieni...
Per esempio, è uno dei pochi modi in cui mio fratello, che di certo non è un bambino ma i suoi gusti culinari si, riesce a mangiare il pesce. Inoltre pensavo proprio alla preparazione stessa del piatto, alla funzione educativa che può avere preparare con i bambini un piatto come questo.
I bambini possono notare come anche un alimento può fungere da contenitore e quindi aiutare a stimolare la loro creatività e fantasia, possono conoscere da vicino un mollusco qual è il calamaro, inoltre, l'utilizzo delle spezie li aiuta a scoprire sapori e profumi insoliti.
I bambini si divertono a sbriciolare con le mani il pane e a mescolare insieme tutti gli ingredienti.
L'unica cosa a cui si deve prestare più attenzione in questa ricetta è l'utilizzo del vino, che si può sostituire con brodo o acqua, se ci sono bambini può essere un'opportunità per dare loro informazioni su questa bevanda alcolica e spiegare anche il perché se si sceglie di non utilizzarla per i piatti a loro destinati.
Calamari ripieni:
4 calamari medi
circa 500 g. di mollica di pane raffermo
timo al limone, rosmarino
olio evo
olive nere
2 acciughe sott'olio
capperi
vino bianco
aglio
Iniziate pulendo i calamari e conservando i tentacoli.
mercoledì 11 settembre 2013
La gioia di donare...
Sotto l'ombrellone, sfogliando la rivista Science, in un calda giornata estiva, mi sono
imbattuta nell'articolo "Il prezzo della felicità".
Incuriosita
e a dire la verità anche un po' perplessa, ho iniziato la lettura.
La parte che mi ha colpito di più è stata quella riguardante
alcuni esperimenti che dimostrano che donando agli altri ci si sente
più "felici".
Spesso
ho scritto della correlazione, secondo me molto alta, tra il donare e il sentirsi "felici".
In alcune ricerche condotte da tre ricercatori
americani, Elizabeth
Dunn ,
Lara
Aknin e Michael
Norton, si evince che la felicità procurata da un regalo
fatto ad altre persone è
maggiore rispetto a quella che può derivare dallo spendere soldi per
se stessi.
Gli
scienziati hanno creato casualmente due
sottogruppi:
uno obbligato a spendere una quota per se stessi e l’altro
costretto a spendere soldi per gli altri. A ciascuno dei membri del
gruppo sono stati dati rispettivamente 20 o 5 dollari da spendere
entro la fine della giornata. Prima e dopo l’esperimento è stato
chiesto di misurare i livelli di felicità per ogni scelta di
acquisto.
A fine giornata sono stati contattati tutti i partecipanti per sapere
come era andata: quelli che avevano speso il denaro per altre persone
hanno riferito di sentirsi significativamente più felici di chi
aveva comprato qualcosa per sé.
Inoltre questi ricercatori
esaminando dati provenienti dal sondaggio mondiale WIN-Gallup
International, hanno scoperto che gli individui che hanno versato
somme per scopi benefici risultano più felici sia nei paesi più
ricchi che in quelli meno ricchi.
La gioia che si prova donando
quindi potrebbe essere un tratto fondamentale della natura umana non dipendente dalla ricchezza posseduta?
Secondo
la Dunn, Lara Aknin e Michael Norton, se quest'ipotesi fosse vera,
allora aiutare gli altri dovrebbe rallegrare anche bambini molto
piccoli. Per verificarlo, si sono avvalsi della collaborazione della
psicologa comportamentale Kiley Hamlin. Hanno notato che la felicità
di bambini di 1-3 anni di ricevere dei biscottini è stata superata
solo dalla soddisfazione provata nel poter condividere questi
biscotti con un pupazzo.
Concludo
postando un video notato mesi fa su internet. Questo è il video
spagnolo utilizzato per la raccolta fondi contro la fame. L'idea da
cui nasce il video è vedere la condivisione proprio come parte
integrante dell'essere umano, i bambini condividono il panino senza
perdere il sorriso.
Si spera che il video sproni anche gli adulti, che ora hanno ancora più informazioni su cui riflettere: le ricerche dimostrano che
condividendo non solo si aiuta l'altro ma ci si sente anche più
"felici"...
Buona condivisione!
Argomenti
bambini,
cibo,
condivisione,
emozioni,
psicologia
lunedì 11 marzo 2013
Tra ricordo e creatività: gnocchi al ragù di agnello con crema al pecorino
La piacevole esperienza della preparazione del polpettone, ha reso i bambini ancora più impazienti, non vedono l'ora di ritornare a condividere la preparazione di un piatto, eccoli accontentati!
Oggi faremo degli gnocchetti tipici "campani", fanno parte della tradizione di casa mia e mi sembra arrivato il momento di far conoscere ai bambini questo piatto.
La tavola è pronta per accogliere l'impasto, creiamo una fontana con 300 gr. di farina 00 e 100 gr. di farina di semola di grano duro, al centro iniziamo a versare acqua molto calda e salata, su bambini, impastiamo il panetto per gli gnocchetti.
"Cic ciac", il suono delle manine nell'impasto.
Ecco la pasta ha raggiunto un aspetto compatto, ora infariniamo il piano di lavoro e facciamo piccoli cilindri, ricordate la figura geometrica che avete studiato in geometria? Ecco ora da questi cilindri ricaviamo tanti pezzettini più o meno della stessa grandezza.
Questa volta vi faccio vedere un nuovo utilizzo della forchetta. Eh si, voi siete abituati ad utilizzare la forchetta come posata, ma con un po' di creatività possiamo trasformarla in un "arriccia gnocchi".
martedì 19 febbraio 2013
Un polpettone alla carne di bufala per grandi e piccini
Impazienti sono i bambini, la ciotola piena di carne tritata aspetta le loro manine.
Prendiamo una ciotola e mettiamo 400 gr. di carne di bufala, sapete bambini che questa carne è tipica della Campania, ricca di ferro e povera di grassi ma tanto gustosa e saporita.
Uniamo alla carne 200 gr. di mollica di pane raffermo precedentemente bagnata e ben strizzata, un uovo, 1 cucchiaio di olio extra vergine, 2 cucchiai di parmigiano, sale e noce moscata a piacere, e ora, manine all'opera, si impasta!
Forza forza schiacciate bene tra le dita l'impasto in modo da amalgamare bene tra loro tutti gli ingredienti.
Dopo aver fatto l'impasto, prendiamo un foglio di carta forno e facciamo un bel rettangolo di carne, bambini conoscete il rettangolo? Bravi è perfetto!
Su questo rettangolo di carne di bufala mettiamo fettine di formaggio dolce e pezzettini di speck avanzato, ricordate quello che abbiamo utilizzato ieri per farcire i nostri panini? bene, questo speck sarà ottimo nel polpettone e così riutilizziamo gli avanzi!
Ecco ora è arrivato il momento di arrotolare il polpettone, lo massaggiamo bene bene con le nostre manine imbevute di olio, poi lo adagiamo su una teglia, precedentemente oleata e mettiamo tutti gli aromi che stamattina abbiamo colto in giardino, salvia, rosmarino, timo.
Ecco il nostro polpettone è pronto, non ci resta che infornarlo a 180° per circa 30 - 40 minuti e poi bambini potremo gustarlo.
Un polpettone sano, gustoso, morbido, che rispetta la territorialità del nostro paese e divertentissimo da fare con i bambini!
Questa ricetta a me piace tanto perché riprende molti concetti di cui ho parlato nel post mani in pasta con mamma e papà.
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