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sabato 12 ottobre 2013

Una sera tra baci...di dama!

"Beato cioccolato,
 che dopo aver corso il mondo, 
attraverso il sorriso delle donne,
 trova la morte nel bacio
 saporito e fondente delle loro bocche"
Anthelme Brillat-Savarin







Alcune sere fa, ho fatto una cena con alcuni amici a cui sono molto legata. Tra affetto, chiacchiere e prelibatezze abbiamo trascorso una piacevole serata. Per concludere, nel più dolce dei modi, ho preparato dei biscotti, "dolci" in tutti i sensi, dal nome al sapore.
Si narra che i baci di dama, nati in Piemonte nell'Ottocento dalla creatività di un cuoco di casa Savoia, siano chiamati così perché le due calotte di pasta, unite al cioccolato richiamano le labbra protese nell'atto di baciare.

Baci di dama
150 g. di farina 00
150 g. di farina di mandorle
130 g. di burro
120 g. di zucchero
100 g. di cioccolato fondente
un pizzico di sale
mezza stecca di vaniglia
1 cucchiaino di liquore all'arancia o scorza grattugiata di un'arancia

Sulla spianatoia mescolate le farine, unite lo zucchero, il burro morbido e tutti gli altri ingredienti. Lavorate l'impasto fino ad ottenere un composto omogeneo da far riposare poi in frigo, circa un'oretta. Poi ricavate da questo composto tante piccole palline, disponetele su una teglia ricoperta di carta forno e cuocete in forno a 150-160 gradi per circa 20 minuti.
Sciogliete il cioccolato a bagnomaria ed aiutandovi con un cucchiaino mettetene un po' su metà dei baci dalla parte piatta e ricoprite con gli altri biscotti. Lasciate che il cioccolato indurisca e poi gustate i vostri "baci".

martedì 5 febbraio 2013

Un morso ad un biscotto e...



Gli ingredienti ci sono tutti: il té dai mille aromi, i biscotti fragranti, il tintinnio di tazze e teiera. Il salotto, con il suo spazio "morbido", simbolo di ospitalità e socialità della casa, è pronto ad accogliere le mie amiche. Questo invito a bere un té ha per me il significato di condivisione di cibo, di pensieri, emozioni, idee. Nutrire qualcuno ha un significato antico, sano ed affettuoso, per esempio la prima forma di condivisione è quella che si ha con la propria madre. L'attenzione per l'alimentazione dei figli da parte delle donne inizia con la gravidanza, periodo in cui dalla loro alimentazione dipende, di riflesso, quella del bambino che nascerà. Successivamente si ha l'allattamento ed infine l'insegnamento al bambino delle regole per una "corretta" alimentazione. Il cucinare per gli altri credo sia un atto di generosità i biscotti appositamente preparati secondo i gusti delle mie amiche, possono essere visti come un dono.  Come ogni dono si tratta di qualcosa che viene offerto gratuitamente, senza l'attesa di ricevere qualcosa in cambio, è un veicolo di amore, rispetto ed attenzione.
Alla luce di ciò ho pensato di " donarvi" e "condividere" con voi la ricetta di alcuni dei biscotti che ho preparato.