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martedì 2 settembre 2014

Che noia...biscotti zenzero e cioccolato!

"Un bambino può insegnare tre cose ad un adulto: a essere contento senza motivo,
 a essere sempre occupato con qualche cosa
 e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera" 

Paulo Coelho



Castelli di sabbia, paletta, secchiello, sole, mare. Le vacanze sono per i bambini momenti di gioia, libertà e divertimento. 
Ma cosa succede quando si rientra? I primi giorni dopo le vacanze, quelli che precedono l'inizio della scuola, possono essere giorni noiosi ed interminabili. Purtroppo o forse per fortuna, a causa degli stimoli esterni poco favorevoli, i bambini sono costretti a doversi inventare giochi o alternative per passare il tempo.

Secondo alcune ricerche la disposizione ad annoiarsi sembra essere il risultato di un insieme complesso di caratteristiche della persona e della situazione. 

Lo psicologo Max Wertheimer (1945) racconta di un ragazzo che era costretto a giocare a volano con la sorellina. Lui vinceva facilmente e si annoiava. La situazione cambiò quando il ragazzo decise di vedere il gioco sotto una "luce nuova", di modificare le regole: non cercò più di vincere ma semplicemente impedire che il volano cadesse per terra. Il ragazzo cominciò a divertirsi perché doveva rimediare a tutte le mosse sbagliate della sorella, invece di dimostrarle di essere più bravo, cosa per lui ovvia e noiosa.

Può essere utile per i bambini, ma anche per gli adulti, al fine di evitare, che ogni tattica anti-noia faccia cilecca, iniziare a modificare non la realtà esterna bensì l'atteggiamento dell'individuo che la percepisce.

Ed ecco dei "semplici" biscotti che possono essere visti sotto "una luce nuova", grazie all'aggiunta di zenzero e cioccolato.

Biscotti zenzero e cioccolato

200 gr. di farina
100 gr. di burro
60 gr. di zucchero
1 uovo
1 stecca di vaniglia
1 cucchiaino abbondante di zenzero in polvere
100 gr. di cioccolato fondente
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 pizzico di sale

Lavorate il burro, ammorbidito a temperatura ambiente, con lo zucchero fino ad ottenere una consistenza cremosa, aggiungete poi l'uovo e la vaniglia.
Setacciate la farina con il lievito, aggiungetevi lo zenzero, il sale ed il cioccolato a pezzetti. Quindi unite il tutto alla crema al burro. Formate delle palline e distribuitele su una teglia coperta da carta forno e infornate a 180° per circa 15 minuti.



domenica 22 dicembre 2013

I miei auguri di Buon Natale!


Siamo entrati ormai nel vivo delle festività natalizie, un periodo, per me, carico di un suggestivo fascino che mi riporta ai ricordi di me-bambina. Le giornate trascorse tra le decorazioni, gli affetti, i riti sacri dell'avvento in attesa del bambino Gesù,  i profumi delle pietanze, le visite ai parenti per mantenere viva la memoria ed i legami trans-generazionali. La pazienza di mia nonna nel tramandarmi una ricetta, come un regalo speciale. Tutto ciò è parte di me, della mia storia e tradizione.

Oggi per me il Natale è un momento di raccoglimento in cui sento la fusione di me-bambina e me-adulta, di tradizione e di evoluzione, mi vedo, metaforicamente parlando, percorrere il cammino della mia vita con le spalle "belle forti", perché cariche della bisaccia di ricordi, tradizioni e legami familiari.

Rimanendo in tema, non potevo non sperimentare, anche in cucina, questa "fusione", tra memoria ed innovazione. Mi sono cimentata nella preparazione di alcuni biscotti che potremmo definire quasi dei Roccocò al cioccolato, perché ci sono molti  ingredienti di questi profumatissimi dolci, tipici della tradizione natalizia partenopea, ma con il tocco, sempre speciale, del cioccolato fondente.

Biscotti di Natale al cioccolato e profumo di spezie:
500 g. di farina 00
400 g. di zucchero
350 g. di nocciole tostate e tritate grossolanamente
350 g. di cioccolato fondente
2 cucchiai di cacao amaro
1 cucchiaio di miele
1 cucchiaino di pisto (cannella, noce moscata, chiodi di garofano, coriandolo)
1 pizzico di ammoniaca
buccia grattugiata di un'arancia
acqua q.b.

sabato 12 ottobre 2013

Una sera tra baci...di dama!

"Beato cioccolato,
 che dopo aver corso il mondo, 
attraverso il sorriso delle donne,
 trova la morte nel bacio
 saporito e fondente delle loro bocche"
Anthelme Brillat-Savarin







Alcune sere fa, ho fatto una cena con alcuni amici a cui sono molto legata. Tra affetto, chiacchiere e prelibatezze abbiamo trascorso una piacevole serata. Per concludere, nel più dolce dei modi, ho preparato dei biscotti, "dolci" in tutti i sensi, dal nome al sapore.
Si narra che i baci di dama, nati in Piemonte nell'Ottocento dalla creatività di un cuoco di casa Savoia, siano chiamati così perché le due calotte di pasta, unite al cioccolato richiamano le labbra protese nell'atto di baciare.

Baci di dama
150 g. di farina 00
150 g. di farina di mandorle
130 g. di burro
120 g. di zucchero
100 g. di cioccolato fondente
un pizzico di sale
mezza stecca di vaniglia
1 cucchiaino di liquore all'arancia o scorza grattugiata di un'arancia

Sulla spianatoia mescolate le farine, unite lo zucchero, il burro morbido e tutti gli altri ingredienti. Lavorate l'impasto fino ad ottenere un composto omogeneo da far riposare poi in frigo, circa un'oretta. Poi ricavate da questo composto tante piccole palline, disponetele su una teglia ricoperta di carta forno e cuocete in forno a 150-160 gradi per circa 20 minuti.
Sciogliete il cioccolato a bagnomaria ed aiutandovi con un cucchiaino mettetene un po' su metà dei baci dalla parte piatta e ricoprite con gli altri biscotti. Lasciate che il cioccolato indurisca e poi gustate i vostri "baci".

venerdì 29 marzo 2013

I miei auguri di Buona Pasqua!



La Pasqua cristiana in cui si celebra la "resurrezione" di Gesù, deriva dalla Pasqua ebraica che ricorda l'esodo e la liberazione del popolo israelita dall'Egitto. La parola ebraica Pesach in italiano significa passaggio.
"Metaforicamente" parlando spesso siamo alla ricerca della nostra "terra promessa" intesa come luogo libero dai condizionamenti, dalla schiavitù delle nostre paure e auspichiamo il "passaggio" o la "resurrezione" da uno stato di malessere ad uno stato di benessere più soddisfacente ed adatto a noi.

Questo è il mio augurio per voi

Ma, sulla tavola di Pasqua c'è anche la condivisione di tanto buon cibo, quindi ho pensato di aggiungere ai miei auguri anche la ricetta di questi biscotti, che si preparano in Campania proprio durante le festività pasquali e sono tra i miei preferiti.

Biscotti glassati

Disponete a fontana sul tavolo da impasto 500 gr. di farina 00 con mezza bustina di lievito per dolci, aggiungete 100 gr. di zucchero, 100 gr. di burro morbido, 3 uova, 2 cucchiai di latte, un pizzico di sale, scorza grattugiata di un limone, qualche goccia di essenza di vaniglia.
Impastate bene tutti gli ingredienti in modo che si formi un composto omogeneo ed elastico.
Ricavate da questo impasto piccoli cilindri (come quelli degli gnocchi) e poi formate tanti nodini; foderate una teglia con carta forno e adagiatevi i biscotti.

Infornate per  circa 20 minuti a 180°.

Intanto preparate la glassa utilizzando 300 gr. di zucchero a velo, 6 cucchiai di acqua e qualche goccia di succo di limone.
Ponete lo zucchero a velo in una ciotola, portate ad ebollizione l'acqua e aggiungetela allo zucchero un cucchiaio alla volta. Continuate a mescolare fino a sciogliere completamente lo zucchero ed eliminare eventuali grumi. Se la glassa dovesse risultare troppo liquida aggiungete altro zucchero a velo, viceversa, se dovesse risultare troppo solida aggiungete poche gocce d'acqua.

Quando i biscotti saranno cotti lasciarli raffreddare, poi metterli in una ciotola capiente con la glassa, girarli per unire la glassa ai biscotti ed infine adagiarli su una griglia ad asciugare.

Eccoli pronti.

Buon appetito e Buona Pasqua :-)


martedì 5 febbraio 2013

Un morso ad un biscotto e...



Gli ingredienti ci sono tutti: il té dai mille aromi, i biscotti fragranti, il tintinnio di tazze e teiera. Il salotto, con il suo spazio "morbido", simbolo di ospitalità e socialità della casa, è pronto ad accogliere le mie amiche. Questo invito a bere un té ha per me il significato di condivisione di cibo, di pensieri, emozioni, idee. Nutrire qualcuno ha un significato antico, sano ed affettuoso, per esempio la prima forma di condivisione è quella che si ha con la propria madre. L'attenzione per l'alimentazione dei figli da parte delle donne inizia con la gravidanza, periodo in cui dalla loro alimentazione dipende, di riflesso, quella del bambino che nascerà. Successivamente si ha l'allattamento ed infine l'insegnamento al bambino delle regole per una "corretta" alimentazione. Il cucinare per gli altri credo sia un atto di generosità i biscotti appositamente preparati secondo i gusti delle mie amiche, possono essere visti come un dono.  Come ogni dono si tratta di qualcosa che viene offerto gratuitamente, senza l'attesa di ricevere qualcosa in cambio, è un veicolo di amore, rispetto ed attenzione.
Alla luce di ciò ho pensato di " donarvi" e "condividere" con voi la ricetta di alcuni dei biscotti che ho preparato.