Visualizzazione post con etichetta alimentazione. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta alimentazione. Mostra tutti i post

sabato 27 aprile 2013

Oggi mi prendo cura di me: riso venere con ciuffetti di calamari e rucola

Ieri avevo mezza giornata libera ed ho deciso di dedicarla a me stessa, alle attività che mi piacciono e che mi fanno star bene.
Ho pensato che anche se ero sola a casa, non dovevo trascurare il mio pranzo, facendomi un panino con gli avanzi del frigo, ma mi andava proprio di cucinare per me qualcosa di buono, qualcosa che mi appagasse il palato e non solo.
E' bello cucinare per gli altri ma io amo anche cucinare per me.
Credo che ognuno di noi, debba dare ascolto alle proprie passioni, e metterle in pratica, che sia il cucinare o altro, l'importante è "amarci" e "prenderci cura di noi stessi " con attività che ci piacciono.
A pranzo ho aperto la dispensa, dato uno sguardo agli ingredienti e ho trovato un "riso" aromatico, profumato, ricco di antiossidanti, il "riso venere".
Allora mi sono detta di dare libero sfogo alla mia creatività.
Il pensiero creativo diventa per me benessere mentale e fisico perché mi libera dai pensieri negativi che mi limitano sia nel prestare attenzione al mio mondo interiore che alla realtà esterna. La creatività mi aiuta a liberare la mente dai condizionamenti e a vedere alternative a situazioni che potevano sembrare irrisolvibili, facendomi così ritrovare il benessere mentale ma anche fisico perché mi rilasso e la mia "cervicale" ringrazia :-).


Ecco la ricetta che mi sono "dedicata".

lunedì 11 marzo 2013

Tra ricordo e creatività: gnocchi al ragù di agnello con crema al pecorino


La piacevole esperienza della preparazione del polpettone, ha reso i bambini ancora più impazienti, non vedono l'ora di ritornare a condividere la preparazione di un piatto, eccoli accontentati!
Oggi faremo degli gnocchetti tipici "campani", fanno parte della tradizione di casa mia e mi sembra arrivato il momento di far conoscere ai bambini questo piatto.
La tavola è pronta per accogliere l'impasto, creiamo una fontana con 300 gr. di farina 00 e 100 gr. di farina di semola di grano duro, al centro iniziamo a versare acqua molto calda e salata, su bambini, impastiamo il panetto per gli gnocchetti.
"Cic ciac", il suono delle manine nell'impasto.
Ecco la pasta ha raggiunto un aspetto compatto, ora infariniamo il piano di lavoro e facciamo piccoli cilindri, ricordate la figura geometrica che avete studiato in geometria? Ecco ora da questi cilindri ricaviamo tanti pezzettini più o meno della stessa grandezza.
Questa volta vi faccio vedere un nuovo utilizzo della forchetta. Eh si, voi siete abituati ad utilizzare la forchetta come posata, ma con un po' di creatività possiamo trasformarla in un "arriccia gnocchi".

martedì 19 febbraio 2013

Un polpettone alla carne di bufala per grandi e piccini


Impazienti sono i bambini, la ciotola piena di carne tritata aspetta le loro manine.


Prendiamo una ciotola e mettiamo 400 gr. di carne di bufala, sapete bambini che questa carne è tipica della Campania, ricca di ferro e povera di grassi ma tanto gustosa e saporita.

Uniamo alla carne 200 gr. di mollica di pane raffermo precedentemente bagnata e  ben strizzata, un uovo, 1 cucchiaio di olio extra vergine, 2 cucchiai di parmigiano, sale e noce moscata a piacere, e ora, manine all'opera, si impasta!
Forza forza schiacciate bene tra le dita l'impasto in modo da amalgamare bene tra loro tutti gli ingredienti.
Dopo aver fatto l'impasto, prendiamo un foglio di carta forno e facciamo un bel rettangolo di carne, bambini conoscete il rettangolo? Bravi è perfetto!
Su questo rettangolo di carne di bufala mettiamo fettine di formaggio dolce e pezzettini di speck avanzato, ricordate quello che abbiamo utilizzato ieri per farcire i nostri panini? bene, questo speck sarà ottimo nel polpettone e così riutilizziamo gli avanzi!
Ecco ora è arrivato il momento di arrotolare il polpettone, lo massaggiamo bene bene con le nostre manine imbevute di olio, poi lo adagiamo su una teglia, precedentemente oleata e mettiamo tutti gli aromi che stamattina abbiamo colto in giardino, salvia, rosmarino, timo.
Ecco il nostro polpettone è pronto, non ci resta che infornarlo a 180° per circa 30 - 40 minuti e poi bambini potremo gustarlo.
Un polpettone sano, gustoso, morbido, che rispetta la territorialità del nostro paese e divertentissimo da fare con i bambini!


Questa ricetta a me piace tanto perché riprende molti concetti di cui ho parlato nel post mani in pasta con mamma e papà.




giovedì 14 febbraio 2013

Mani in pasta con mamma e papà...



<<Mamma posso aiutarti a preparare le tagliatelle?>>
<<si vieni, facciamolo insieme>>
<< e poi prepariamo anche il sugo e io giro con la "cucchiarella">>
<< eh si certo, il sugo ci vuole per accompagnare la pasta>>

I bambini adorano mettere le "mani in pasta", cucinare insieme a mamma e papà può essere un'attività molto stimolante per loro.
Ma il cucinare è solo un gioco o c'è di più?
Il cibo e la cucina possono diventare occasioni speciali per mettere in gioco azioni educative in grado di stimolare lo sviluppo psico-fisico del bambino.
In cucina i bambini trovano un'atmosfera protetta, intima e calda che facilita ogni sorta di confidenze, luogo privilegiato per liberare l'affetto e le emozioni. Sappiamo l'importanza dell'interazione tra la mamma e il bambino ed il cucinare insieme può essere proprio un momento di grande partecipazione emotiva per entrambi.

John Bowlby con al sua "teoria dell'attaccamento" lega lo sviluppo emotivo  del bambino alla comunicazione interpersonale sia verbale che non verbale. Secondo Bowlby aver sperimentato figure di attaccamento sensibili e disponibili verso gli altri favorisce la maturazione di un atteggiamento globalmente fiducioso nei riguardi delle relazioni umane ed un sentimento di sé positivo; al contrario aver avuto figure di accudimento inadeguate genera scarsa fiducia in sé e negli altri e aspettative negative riguardo alle relazioni intime. Lo stimolo del "cucinare insieme" avvicina il bambino "all'altro", iniziando dall'interazione con il proprio genitore il bambino inizia ad avere informazioni sull'importanza della relazione e della socializzazione, inizia ad apprezzare la possibilità di accettare l’aiuto degli adulti e dei compagni, e di sperimentare la condivisione e la cooperazione.

Il bambino, toccando con mano gli alimenti impara a riconoscere e ad assaggiare un piatto o un cibo usando non solo il gusto ma anche gli altri organi di senso: la vista per
distinguere i colori e le forme degli alimenti, l’olfatto per riconoscere i profumi o gli odori; il tatto, toccando la diversa consistenza tra i cibi e tra il cibo crudo e cotto, l’udito, per i tanti "suoni" che si ascoltano in cucina.

martedì 5 febbraio 2013

Un morso ad un biscotto e...



Gli ingredienti ci sono tutti: il té dai mille aromi, i biscotti fragranti, il tintinnio di tazze e teiera. Il salotto, con il suo spazio "morbido", simbolo di ospitalità e socialità della casa, è pronto ad accogliere le mie amiche. Questo invito a bere un té ha per me il significato di condivisione di cibo, di pensieri, emozioni, idee. Nutrire qualcuno ha un significato antico, sano ed affettuoso, per esempio la prima forma di condivisione è quella che si ha con la propria madre. L'attenzione per l'alimentazione dei figli da parte delle donne inizia con la gravidanza, periodo in cui dalla loro alimentazione dipende, di riflesso, quella del bambino che nascerà. Successivamente si ha l'allattamento ed infine l'insegnamento al bambino delle regole per una "corretta" alimentazione. Il cucinare per gli altri credo sia un atto di generosità i biscotti appositamente preparati secondo i gusti delle mie amiche, possono essere visti come un dono.  Come ogni dono si tratta di qualcosa che viene offerto gratuitamente, senza l'attesa di ricevere qualcosa in cambio, è un veicolo di amore, rispetto ed attenzione.
Alla luce di ciò ho pensato di " donarvi" e "condividere" con voi la ricetta di alcuni dei biscotti che ho preparato.

martedì 20 novembre 2012

"Quel gigantesco barattolo di Nutella..."



Come non ricordare Nanni Moretti che mangia la Nutella da un enorme barattolo, quanti di noi hanno sognato di essere al suo posto?
In questa famosa scena del film "Bianca" (1984) Moretti cerca consolazione ad un momento stressante mangiando la Nutella, il protagonista non riesce a riposare accanto alla donna di cui si è innamorato, sembra che non riesca a tollerare un momento di intimità, allora si alza e, nudo e disperato affronta il gigantesco barattolo di Nutella.
E' stata definita “fame nervosa” (eating emozionale) quella particolare situazione in cui le persone tendono a fronteggiare le emozioni con l’assunzione di cibo invece di riconoscerle come tali e cercare una strategia alternativa per affrontare le sensazioni e le situazioni stressanti. L’utilizzo del cibo, non come appagamento di necessità fisiologiche, ma come mezzo per far fronte alle emozioni, è un fenomeno che può interessare ogni individuo in qualsiasi momento della sua vita.