mercoledì 13 marzo 2013

"La bicicletta verde come simbolo di libertà"



Film di qualità, caffetteria, area lettura e punto d'incontro. Tutto ciò si può trovare in un Cineclub a pochi passi da casa mia. L'aria di accoglienza e di condivisione che si respira rende più "magica" la visione dei cosiddetti “film invisibili”, ovvero quelli mai distribuiti o che non hanno trovato spazio nella grande distribuzione. Ieri sera, insieme ai miei amici di Amnesty International, ho avuto l'onore di vedere un lungometraggio "la bicicletta verde" di Haifaa Al Mansour, la prima regista donna dell'Arabia Saudita.
"La bicicletta verde" è il primo lungometraggio girato totalmente in Arabia Saudita e il primo film ad essere diretto da una donna, la regista Haifaa Al-Mansour, in una terra dove i cinema non esistono.
Il film non è solo un film di denuncia sulla condizione della donna nei paesi arabi,  credo ci sia di più c'è la visione dell'essere umano spesso costretto a seguire modelli che non rispecchiano il proprio essere o la propria visione della vita. Il motore portante del film è il desiderio di Wadjda di acquistare una bicicletta, che rappresenta un simbolo, un mezzo con il quale affermerà la sua personalità in una società che le impone le proprie regole. Il simbolo della bicicletta lo si può accostare al vestito rosso che la madre invece desidera comprare per  riconquistare le attenzioni del marito, ormai vicino  a nuove nozze per avere un erede maschio.Bicicletta verde e vestito rosso sono quindi entrambi simboli di sfide che le donne vogliono affrontare nei confronti di una società che nega loro il diritto alla visibilità, il diritto di appartenenza, il diritto di essere amate per quello che si è.
Ma l'altra caratteristica interessante, che passa "tra le righe", in maniera più nascosta, è la visione della figura maschile, non come despota familiare ma anzi come individuo ugualmente obbligato a comportarsi in un determinato modo dalla società e dalle regole familiari. Il padre di Wadjda è costretto, dalla propria madre, a risposarsi perché deve assolutamente avere figli maschi (la moglie non può più avere figli) anche se ama la sua prima moglie (come si vede in una scena finale).
La "bicicletta verde" è un film che racconta attraverso la quotidianità, le contraddizioni della società, le assurdità di una vita divisa tra i nostri sogni, desideri, l'affermazione della nostra identità e le regole ed i compromessi che spesso siamo costretti a seguire.


1 commento:

Ciao, sono curiosa di sapere la tua opinione...