<<Mamma
posso aiutarti a preparare le tagliatelle?>>
<<si
vieni, facciamolo insieme>>
<<
e poi prepariamo anche il sugo e io giro con la "cucchiarella">>
<<
eh si certo, il sugo ci vuole per accompagnare la pasta>>
I
bambini adorano mettere le "mani in pasta", cucinare
insieme a mamma e papà può essere un'attività molto stimolante
per loro.
Ma
il cucinare è solo un gioco o c'è di più?
Il
cibo e la cucina possono diventare occasioni speciali per mettere in
gioco azioni educative in grado di stimolare lo sviluppo psico-fisico
del bambino.
In
cucina
i bambini trovano un'atmosfera protetta, intima e calda che facilita
ogni sorta di confidenze, luogo privilegiato per liberare l'affetto e
le emozioni. Sappiamo
l'importanza dell'interazione tra la mamma e il bambino ed il
cucinare insieme può essere proprio un momento di grande
partecipazione emotiva per entrambi.
John
Bowlby con al sua "teoria dell'attaccamento" lega lo
sviluppo emotivo del bambino alla comunicazione interpersonale sia verbale che
non verbale. Secondo Bowlby aver sperimentato figure di attaccamento
sensibili e disponibili verso gli altri favorisce la maturazione di
un atteggiamento globalmente fiducioso nei riguardi delle relazioni
umane ed un sentimento di sé positivo; al contrario aver avuto
figure di accudimento inadeguate genera scarsa fiducia in sé e
negli altri e aspettative negative riguardo alle relazioni intime. Lo
stimolo del "cucinare insieme" avvicina il bambino "all'altro", iniziando dall'interazione con il proprio genitore il bambino inizia
ad avere informazioni sull'importanza della relazione e della
socializzazione, inizia ad apprezzare la possibilità di accettare
l’aiuto degli adulti e dei compagni, e di sperimentare la
condivisione e la cooperazione.
Il
bambino, toccando con mano gli alimenti impara a riconoscere e ad
assaggiare un piatto o un cibo usando non solo il gusto ma anche gli
altri organi di senso: la vista per
distinguere
i colori e le forme degli alimenti, l’olfatto per riconoscere i
profumi o gli odori; il tatto, toccando la diversa consistenza tra i
cibi e tra il cibo crudo e cotto, l’udito, per i tanti "suoni"
che si ascoltano in cucina.
Attraverso
i cinque sensi si ha sia l’acquisizione di capacità percettive sia un maggiore sviluppo della capacità di esprimere sensazioni ed emozioni, per esempio
chiedendo al bambino come si sta sentendo nel momento in cui sta
"facendo" permette al bambino di sviluppare la capacità di
focalizzarsi su di sé, sulle sue emozioni, sui suoi bisogni e sulle
sue aspettative.
Cucinare
è poi un’attività molto stimolante dal punto di vista cognitivo,
perché ricca di spunti di osservazione ed esperienze che sono alla
base della comprensione dei concetti base della fisica, della
chimica, della matematica, del linguaggio (lettura e comprensione
delle ricette). A volte per i bambini è difficile acquisire alcuni
concetti matematici e spesso gli insegnanti spiegano tali nozioni ricorrendo
all'utilizzo di metafore che riguardano gli alimenti. Chi non ricorda
i problemi delle elementari ricchi di frutta e verdura ( se al
mercato compri dieci pomodori...).
Inoltre,
attraverso la piacevole attività del cucinare, i bambini si
avvicinano in un modo più lieto alle "regole" e alle
buone abitudini come il lavarsi le mani prima e dopo aver cucinato o
il lavarsi i denti dopo aver mangiato. Con "le mani in pasta"
è anche più facile avvicinare i bambini ad una sana e corretta
alimentazione o alla stagionalità e territorialità dei prodotti.
Cucinando
si fa esperienza del tempo e dei tempi dell’impasto, della
lievitazione, della cottura e abituandosi e capendone fin da piccoli
l’importanza, sarà più facile per i bambini e forse anche per i
grandi rispettare i tempi di chi ci sta intorno.
Infine
come non ricordare l'utilizzo della fantasia dei bambini in cucina,
dagli animaletti di pasta frolla agli gnocchi colorati, dalle torte
sempre più variopinte a tutti gli utilizzi possibili degli "avanzi",
inoltre i bambini possono dare libero sfogo alla loro fantasia non
solo con gli alimenti, ma anche imparando a riciclare e riutilizzare
le confezioni.
A
questo punto non mi resta che augurarvi...buon appetito!
Bellissimo articolo Anna!
RispondiEliminaGrazie!
Grazie a te Raffaella!
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